In Giappone eseguita la settima sentenza di condanna a morte dall’inizio dell’anno. I maoisti nepalesi, quelli più radicali, contro le auto e i film indiani. E uno studio svela il segreto della longevità degli eunuchi coreani.
GIAPPONE – Boia in azione
Il boia torna in azione in Giappone, per la settima volta dall’inizio dell’anno. Le sentenze di condanna a morte di Sanchiko Eto, di 65 anni, e Yokinori Matsuda, 39, sono eseguite oggi per impiccagione.
Eto, leader di una setta religiosa, era stata condanna per sei omicidi in cui le vittime furono picchiate a morte durante una serie di esorcismi a metà degli anni Novanta. Durante il processo gli avvocati difensori cercarono di dimostrare l’infermità mentale della donna, ma i giudici furono intransigenti e fecero riferimento all’estrema brutalità dei crimini. Eto è inoltre la prima donna a essere giustiziata in Giappone dal 1997 e la quarta dal 1950. I due complici, tra cui la figlia, furono condannati all’ergastolo. Matsuda fu invece condannato a morte per un duplice omicidio durante una rapina nel 2003
Dal luglio del 2010 e per tutto l’anno successivo il Giappone aveva mantenuto una moratoria sulle esecuzioni. Attualmente sono 131 i detenuti nel braccio della morte.
NEPAL – No a film e auto indiane
Il Partito comunista nepalese (maoista) ha messo al bando film e automobili indiane. Il gruppo è una fazione scissionista del partito maoista al governo a Kathmandu e si caratterizza per una linea più radicale contro quella che considera la dipendenza del Paese dal potente vicino meridionale.
Phampa Bhusal, leader del partito, ha intimato la Commissione per lo sviluppo del cinema di adottare subito provvedimenti contro le pellicole indiane, accusate di diffondere l’odio contro il Nepal e i nepalesi. Mentre gruppi di militanti impediscono alle auto registrate in India di passare il confine nel Sud del Paese, dove il movimento ha un certo seguito.
La fazione scissionista ha accusato gli ex compagni di aver abbandonato i loro passati ideali rivoluzionari. Tra il 1996 e i 2006 i maoisti condussero la guerra contro la monarchia assoluta che hanno contribuito a far cadere. Abbandonate le armi vinsero le elezioni del 2008 e ora guidano un governo di transizione che dovrà portare il Paese verso il voto per la nuova assemblea costituente dopo che la passata assemblea ha fallito nello scrivere una nuova Carta nei tempi stabiliti.
COREA DEL SUD – La lunga vita degli eunuchi
Gli eunuchi vivono più a lungo. Lo rivela uno studio sulle famiglie dei eunuchi coreani dei secoli passati pubblicato su Current Biology. Secondo quanto emerso, i castrati hanno vissuto in media 19 anni in più rispetto agli altri uomini della stessa classe sociale e della stessa famiglia reale.
I ricercatori hanno passato al setaccio la vita di 81 eunuchi vissuti tra il 1556 e il 1861. L’età media è di 70; tre sono centenari tra cui il più longevo morto all’età di 109 anni. Di contro la vita media degli uomini nelle famiglie nobili arrivava a 50 anni.
Secondo i ricercatori, gli ormoni, la cui produzione è interrotta dalla castrazione, possono indebolire il sistema immunitario e danneggiare il cuore. Lo stile di vita è per gli studiosi un’altra soluzione alternativa alla longevità degli eunuchi. Tuttavia, per quanto persuasivi, i risultati non danno certezze.
Gli eunuchi hanno avuto un ruolo importante in molte culture del passato, sia come guardiani dell’harem sia come cantanti. Durante la dinastia coreana Chosun erano posti a guardia delle entrate e si occupavano del cibo, unici uomini, assieme ai membri della famiglia reale, ad avere accesso al palazzo anche di notte.
[Foto credit: wrongfulconvictionsblog.org ]