Corea del Sud – La Tian’anmen di Seul

In by Simone

Il 18 maggio la Corea del Sud ha ricordato la sollevazione di Gwangju, manifestazione contro la giunta militare al potere che fu repressa nel sangue nel 1980. L’anniversario è molto sentito dal partito dell’opposizione, mentre il presidente Lee, come abitudine, ha disertato la commemorazione ufficiale.
La Corea del Sud ricorda la propria Tian’anmen. Lo scorso 18 maggio in migliaia hanno partecipato alla commemorazione per il 32esimo anniversario della sollevazione di Gwangju repressa nel sangue dall’allora regime al potere a Seul.

Il computo ufficiale dei morti è di 240, ma altre stime alzano il bilancio della repressione portata avanti dall’esercito. Il 18 maggio del 1980 fu l’inizio del movimento democratico contro la giunta militare, guidata dal generale Chun Doo-hwan e salita al potere con un colpo di Stato il 12 dicembre 1979.

Oltre 200mila cittadini scesero in piazza per chiedere la fine della legge marziale e presero di fatto possesso della città sud-occidentale. La risposta dei militari fu l’invio in città di oltre 25mila soldati e la repressione dei dimostranti, che provocò la più grave carneficina nella penisola dalla fine della guerra di Corea nel 1953.

La sollevazione ebbe un ruolo “significativo” nel risveglio democratico del Paese, è emerso da uno studio della May 18 Memorial Foundation. Di questa opinione è il 65,8 per cento degli intervistati, contro un 12,6 per cento che non vede nessun ruolo positivo nel movimento de maggio 1980.

Rispetto un anno fa i commenti a favore di quei tragici giorni hanno fatto registrare un più 4,7 per cento. E per il 53 per cento degli intervistati né l’esercito né il governo hanno rivelato nel dettaglio cosa effettivamente successe e perché, mentre uno scarno 14,3 per cento è convinto dei risultati dell’inchiesta ufficiale.

L’argomento sembra fare sempre più breccia tra la popolazione. Lo scorso dicembre, su pressione dei liberali, il governo conservatore ha deciso di includere la storia del movimento del 18 maggio tra i programmi scolastici, assieme alla sollevazione studentesca del 1960 e alle manifestazioni filo-democratiche del 1987.

Dobbiamo prendere esempio dalla sollevazione del 18 maggio e cercare di migliorare la nostra democrazia con la comprensione e il dialogo piuttosto che con il conflitto e l’opposizione”, ha detto il primo ministro sudcoreano Kim Hwang-sik, intervenuto alla commemorazione.

Il presidente Lee Myung-bak ha invece disertato l’appuntamento. Gwangju è considerata una delle roccheforti dell’opposizione ostile a Lee e al suo partito conservatore. L’assenza, ormai diventata usuale durante il suo mandato, non ha però mancato di scatenare la reazione dell’opposizione in Parlamento.

La commemorazione è caduta due giorni dopo l’anniversario del colpo di Stato con cui nel1961 il generale Park Chung-hee prese il potere e iniziò, governando con pugno di ferro, quel processo di modernizzazione dell’economia che avrebbe portato il Paese a diventare una delle Tigri asiatiche.

Come nota il Wall Street Journal, l’eredità politica del generale e il suo ruolo nella ripresa della Corea del Sud dopo la guerra è stata negli ultimi mesi argomento di discussione sui giornali, in diversi editoriali e commenti. Tanto più che, in vista delle presidenziali di dicembre, la figlia Park Geun-Hye è considerata la principale candidata del partito conservatore, marcando sempre più le distanze dalle politiche di Lee.

Mentre il governo ha allo studio l’ipotesi di presentare domanda all’Unesco affinché alcuni documenti riguardanti il cosiddetto Movimento per una nuova comunità, con cui Park lanciò la modernizzazione della Corea del Sud, diventino patrimonio mondiale. Lo stesso status conferito l’anno scorso ai documenti sulla sollevazione democratica del maggio 1980.

[Foto credit: sowhatdoesitmean.tumblr.com]