Le vite degli altri

In by Simone

Non finiscono mai i colpi di scena del Chongqing Drama. Oggi il New York Times pubblica un articolo in cui si sostiene esplicitamente che Bo Xilai ordinò di intercettare altri membri del Partito e, addirittura, il presidente Hu Jintao.

 "Quando Hu Jintao, presidente della repubblica popolare cinese, lo scorso agosto alzò il telefono per parlare con un alto funzionario anticorruzione di Chongqing, speciale apparecchiature hanno rilevato che la conversazione era sotto intercettazione da parte di funzionari locali della metropoli sudoccidentale cinese.

La scoperta di questa ed altre intercettazioni portò ad un’indagine ufficiale che aiutò ha far cadere il carismatico leader di Chongqing, Bo Xilai, in un cataclisma politico che ancora deve raggiungere il suo epilogo
".

Così scrive il New York Times, aggiungendo inoltre che "le intercettazioni nascoste, citate precedentemente solo in rapporti confidenziali girati all’interno del Partito comunista, sembra abbiano rappresentato un’altra buona ragione per scagliarsi contro Bo".

Quasi una dozzina di persone con legami col partito, in condizione di anonimato per paura di rappresaglie, avrebbero confermato le intercettazioni e aggiungendo che all’epoca era in programma anche di  piazzare cimici in tutta Chongqing. 

Bo Xilai
, l’ex segretario di Partito di Chongqing e aspirante a un posto nel Comitato Permanente del Politburo, è sotto indagine per "serie violazioni disciplinari" (si legga corruzione, nel lessico di Partito) e sua moglie, Gu Kailai, è sotto custodia con l’accusa di omicidio.

La vicenda è sempre quella della strana morte di Neil Heywood, il cittadino britannico che da ventanni viveva in Cina e che aveva una frequentazione intima e di lunga data con la famiglia Bo.

"Questa potrebbe essere una ragione chiave per la caduta di Bo" scrive anche il South China Morning Post che subito riprende la notizia. L’ambizioso Bo Xilai avrebbe messo sotto controllo tutti i funzionari di alto livello che hanno visitato Chongqing durante il suo mandato "per essere a conoscenza di cosa avessero detto di lui".

La caduta di Bo Xilai era cominciata all’inizio di febbraio, qaundo il super poliziotto Wang Lijun si rifugia nel consolato americano di Chengdu. Poi il premier Wen Jiabao parla in conferenza stampa del pericolo di una nuova Rivoluzione culturale, a cui segue la richiesta della Gran Bretagna di riaprire il caso sulla misteriosa morte di Neil Heywood  e le voci di un tentativo di colpo di stato.

In tutto ciò la famiglia di Bo Xilai e le sue fortune economiche sono state completamente travolta. L’ultima notizia è di oggi: il fratello Bo Xiyong, ha dato le dimissioni dalla  China Everbright di cui era vice presidente e direttore esecutivo. Nel comunicato rilasciato dall’azienda si legge la motivazione, ovvero "per minimizzare ogni possibile impatto sull’azienda delle notizie sulla sua famiglia pubblicate recentemente su diversi media".

[Scritto per Lettera43; Fotocredits: daily.wired.it]