Ieri la stampa italiana ha raccontato della celebrazione dell’eroismo di Latorre da parte della stampa indiana. Latorre, secondo le ricostruzioni, avrebbe fermato a mani nude un’auto, salvando un fotografo caduto a terra. Abbiamo controllato, e non è vero – quasi – niente.
L’esclusiva della Gazzetta del Mezzogiorno pubblicata lo scorso 23 aprile 2012 col roboante titolo Marò eroe in India salva per strada fotoreporter – nella versione online, il cartaceo lo vedete nella foto in alto – ha innescato nella stampa italiana il classico meccanismo del telefono senza fili.
In poche ore la foto pubblicata dal New Sunday Express è stata ripresa da gran parte della stampa nazionale, corredata da resoconti del presunto atto eroico di Massimiliano Latorre che, secondo le fonti – anonime – consultate da Maristella Massari, nella giornata di sabato avrebbe prontamente salvato il fotoreporter indiano Ajiaz Rahi dal rischio di essere investito da un’auto in retromarcia.
La Gazzetta del Mezzogiorno attacca così: “Gli ha salvato la vita con un coraggioso balzo, fermando a mani nude l’auto che stava per investirlo.”
La notizia, passando di redazione in redazione, si carica di peso specifico come una valanga, acquistando progressivamente nuovi dettagli circa l’entusiasmo della stampa indiana nel celebrare le gesta del nostro connazionale, chiuso nel carcere di Trivandrum assieme a Salvatore Girone con l’accusa di omicidio di due pescatori del Kerala.
Repubblica.it racconta: “La notizia dell’ammissione del ricorso si aggiunge a quella pubblicata sul giornale indiano The new sunday express, uscito con una foto e con il titolo ‘Massimiliano Latorre, un eroe!’. La stampa indiana racconta l’atto di eroismo di cui il marò tarantino è stato protagonista sabato mattina fuori il carcere di Trivandum mentre, con Salvatore Girone, si recava al colloquio giornaliero con i familiari.”
L’agenzia di stampa AGI aggiunge anche l‘euforica reazione dei lettori indiani davanti al gesto salvifico di Latorre, "accolto ‘con grande favore dall’opinione pubblica indiana’, rimasta colpita ‘dal coraggio di Latorre’”
Insomma, in Italia si racconta di un brusco cambio di rotta dei sentimenti degli indiani, fino a pochi giorni fa infuriati per l’assassinio dei due pescatori, ma ora nuovamente ammorbiditi dal salvataggio di Latorre documentato da “uno dei più prestigiosi quotidiani dell’India”.
Sospendendo ogni giudizio sull’eroismo di Latorre – non è questo il punto e il procedimento penale che interessa Latorre e Girone non ha nulla a che fare con questa storia di giornalismo approssimativo – la realtà dei fatti è ben diversa.
Il New Sunday Express è la versione domenicale del New Indian Express, giornale in lingua inglese che raggiunge le edicole dell’India sudorientale – Tamil Nadu, Karnataka, Orissa, Kerala, Andhra Pradesh. Ha una tiratura di 435mila copie giornaliere, ovvero di un discreto giornale locale indiano.
Paragonato ad altre testate in lingua inglese pubblicate in India – Times of India, 3,14 milioni di copie al giorno; The Hindu, 1,46 milioni di copie al giorno; The Hindustan Times, 1,13 milioni di copie al giorno – il New Indian Express difficilmente potrebbe essere descritto come “uno dei giornali più prestigiosi dell’India”.
L’articolo che dovrebbe esaltare l’eroismo di Latorre è uscito nell’edizione domenicale del distretto di Kochi, Kerala, e stando a quanto alcuna stampa italiana racconta, dovrebbe mostrare una grande foto a colori a corredare l’articolo di apertura titolato Massimiliano Latorre, a hero!
Qui sotto la foto della prima pagina dello scorso 22 aprile.
Il titolo del pezzo di apertura, CM to Centre: Remove ASG from Lexica Case, introduce la dichiarazione del chief minister del Kerala Chandy che esorta il governo centrale di Delhi a richiamare il vice-procuratore generale Rawal dal caso Erica Lexie.
Rawal, rappresentando il governo centrale, aveva detto davanti alla Corte suprema di non ritenere ci fossero gli estremi giurisdizionali per procedere con le incriminazioni dei due marò: il delitto, secondo lui, era avvenuto in acque internazionali, tesi che sia Delhi che il Kerala avevano respinto con determinazione fin dall’inizio del caso.
Nel pezzo non si fa accenno a nessun atto di eroismo.
Qui sotto un ingrandimento della foto di Latorre.
La didascalia dice: “Preso!: Il marine italiano Massimiliano Latorre mentre scatta per soccorrere un fotoreporter inciampato dopo aver sbattuto contro un’auto davanti alla prigione centrale Poojappura di T’puram sabato. Il marine, nel momento dell’incidente, stava uscendo di prigione per incontrare la sua famiglia”.
Anche qui non troviamo né la parola eroe né ricostruzioni di auto fermate a mani nude.
La non-notizia del salvataggio da parte di Latorre, a scanso di equivoci, non è stata ripresa da nessun altro giornale indiano.
L’atto di eroismo sembra quindi facilmente ridimensionabile ad un indubbio e tempestivo gesto di buona educazione, aiutare una persona forse caduta a terra.
Come tutto ciò possa essersi trasformato in un passo agiografico delle gesta di Latorre, francamente, è difficile da capire.
Non da immaginare.