Gira voce che Jiang Zemin abbia recentemente incontrato l’Ad di una importante compagnia statunitense. È solo l’ultimo dei "ritorni" dell’ex presidente, che già più volte è stato dato per scomparso. Ma lui è sempre tornato. E sembra che ci sia il suo zampino anche nel caso Bo Xilai. Torna il fantasma di Jiang Zemin. O forse è lui stesso in carne e ossa a incontrare amministratori delegati e presidenti di aziende straniere.
Lo scorso luglio il predecessore di Hu Jintao alla guida della Repubblica popolare è stato dato per morto. Da allora lo si considera alternativamente in stato vegetativo o intento a giocare il proprio ruolo dietro le quinte nello scontro tra fazioni interne al Partito comunista in vista del cambio di leadership in Cina previsto per l’autunno.
Le ultime indiscrezioni sulla sorte del leader ottantaseienne arrivano dall’attento osservatore della realtà cinese Bill Bishop. Il curatore del blog Sinocism cita fonti attendibili secondo cui l’ex presidente Jiang avrebbe incontrato di recente l’Ad di una tra le principali società Usa a Pechino. Sarebbe apparso in buona salute.
E pare non si sia trattato dell’unico incontro con delegazioni straniere. “Ipotizzando che la notizia sia vera, arriva da fonte straniera”, ha precisato Bishop.
E aggiunge: “Quale amministratore delegato o funzionario non vorrebbe raccontare di avere avuto un meeting con Jiang Zemin?”.
Scomparso dalla stampa e dalle televisioni ufficiali, Jiang compare nei resoconti della stampa in inglese e cinese pubblicata all’estero.
Viene citato soprattutto nello scandalo che ha travolto l’ex astro nascente della politica cinese Bo Xilai, sospeso da tutti gli incarichi all’interno del Partito. Lo si accusa di aver cercato di bloccare indagini sulla moglie, ora sotto inchiesta per la morte del britannico Neil Heywood a Chongqing, città in cui negli ultimi quattro anni Bo aveva costruito la sua fortuna tra campagne antitriadi e revival maoista.
Secondo quanto riporta il sito Dwnews, con sede a New York, Jiang, un tempo vicino all’ex segretario del Partito comunista a Chongqing, ha ora optato per la linea dura nonostante i rapporti che lo legavano al padre del politico epurato, quel Bo Yibo compagno di Mao Zedong nell’epopea rivoluzionaria.
Il nome di Jiang Zemin è comparso più volte nelle intricate vicende del caso Bo Xilai, forse il più grave scandal politico in Cina dal 1989, se non addirittura dal misterioso incidente aereo in cui nel 1971 morì Lin Biao ideatore del Libretto rosso con le citazioni del Grande Timoniere.
Alla fazione di Jiang Zemin all’interno del Partito è collegato Zhou Yongkang, membro del comitato permanente del Politburo.
A Jiang devono la propria carriera Zhang Dejiang, sostituto di Bo a Chongqing, e Liu Yandong possibile prima donna a entrare nel comitato permanente.
Una sorta di grande vecchio della politica cinese insomma, cui tutto ora sembra tornare. Le fonti sulla sua presunta manovra vengono però tutte dall’estero. La fonte più vicina a Pechino è la televisione Atv di Hong Kong, quella che per prima diede lanotizia della morte di Jiang a luglio.
[Foto Credits: rudebutgood.blogspot.com]