Sono state presentate dal governo le linee guida di un progetto atto a incrementare efficacia e competitività del settore pubblico. Entro il 2020 verranno introdotte le modifiche: stipendi più alti e maggiore precarietà. Il loro mandato starà anche per scadere, ma i vertici di Pechino si confermano più riformisti che mai. Le nubi si addensano sulla successione politica prevista il prossimo ottobre: il rosso Bo Xilai è stato espulso dal Partito e la nuova sinistra ha perso il suo leader; il premier britannico Cameron incontra oggi Li Changchun, importante membro del Politburo e candidata a uno dei nove seggi del Comitato permanente, per poi rispondere in parlamento del caso Heywood; la fiducia nel Partito è ai minimi storici; Wen Jiabao tenta di recupera credito e di portare consenso all’ala liberale a cui appartiene scagliandosi contro la corruzione.
E nonostante tutto il governo cerca, in questi ultimi sei mesi che gli rimangono, di portare aventi le riforme.
Il 16 aprile ha rilasciato le linee guida di una riforma del settore pubblico che coinvolgerà almeno 30 milioni di dipendenti entro la fine del 2015. Lo scopo, si legge nel comunicato di Xinhua, è quello di migliorare l’efficacia e la competitività di questi segmenti sociali.
I nove capitoli delle linee guida sulla promozione della riforma del settore pubblico, un documento completo che istruisce il paese sulla ristrutturazione che potrebbe riguardare tutte le istituzioni finanziate dallo Stato, è stato reso pubblico lunedì, “un anno dopo essere stato messo in atto, e si prevede possa facilitare la futura riforma” si legge su Xinhua, l’agenzia di stampa governativa.
La riforma sarà effettuata in due fasi, la prima fase dovrà essere completata entro la fine del 2015. In quell’anno tutti i settori pubblici saranno classificati per adottare approcci corrispondenti ad attuare la riforma.
Poi, una ristrutturazione più profonda che coinvolgerà variazioni degli stipendi e dei benefici dei dipendenti pubblici, quali la sanità e le pensioni, sarà completata entro il 2020, si legge nelle linee guida.
Il documento classifica il settore pubblico in tre divisioni: amministrativa, istituzioni pubbliche e produttiva.
Le organizzazioni amministrative, che hanno funzioni simili a quelle dei dipartimenti governativi, saranno fuse con agenzie governative appropriate.
Le organizzazioni produttive, come i teatri, si trasformeranno in aziende, il che significa che non riceveranno più finanziamenti pubblici.
Le istituzioni pubbliche, come l’istruzione obbligatoria, dovrebbero invece ricevere maggiori entrate e avere una quota in più di personale affinché migliorino i loro servizi.
Xinhua, ha anche raccolto le opinioni di alcuni esperti. Han Zijing, professore associato presso l’Università Normale di Chongqing, ha detto che le variazioni retributive sono uno dei motivi per accogliere con favore la riforma.
"In passato, come professore associato, guadagnavo la stessa cifra indipendentemente dal fatto che insegnassi in tre o otto corsi. Poiché il lavoro extra non meritava un pagamento maggiorato, tutti lavoravano solo il minimo necessario e nessuno faceva di più ", ha detto.
"Ma dopo la riforma, il mio reddito varierà a seconda della quantità di lavoro. Questo mi invoglia a lavorare di più. È un buon modo per aumentare l’efficienza."
Ma non tutti hanno beneficiato della riforma. I dipendenti del China Art And Entertainment Group hanno visto cambiamenti radicali nella loro salari e sistemi di sicurezza, scrive ancora Xinhua.
L’azienda, una delle più grandi in Cina fra quelle che importano format e spettacoli stranieri sul mercato interno, è stata creata nel 2004 dalle ceneri di due istituti statali che ricevano il sostegno finanziario del Ministero della cultura.
In una ristrutturazione pilota iniziata a quell’epoca, l’azienda insieme a tre altre imprese affiliate con il Ministero della cultura tagliarono 1020 persone e trasformarono gli impiegati in lavoratori a contratto.
Il cambiamento ha fatto sì che il welfare dei dipendenti, che era simile a quello dei funzionari pubblici, sarebbe stato valutato in base alle loro prestazioni.
Sul sito web della società si legge che fino al 2009 gli utili della società erano quasi triplicati, secondo le statistiche fornite sul sito web della società (a scapito dei mille licenziati).
Yang Yu, un analista della China Central Television, lunedì 16 aprile ha detto in una trasmissione che è necessario che venga pubblicato un documento completo che spieghi la futura riforma da un punto di vista macroscopico, per "la complessità della questione ".
Wang Yukai, un professore dell’Accademia cinese per la governance, ha detto che la riforma interesserà molte persone, ma è stata accolta con "riluttanza dentro le istituzioni".
[Scritto per Lettera43; Foto Credits: dylanje.blogspot.com]