Più si avvicina la fine degli studi e più la pressione della famiglia sule ragazze per "mettere la testa a posto e trovare un marito" diventa asfissiante. Tradizione dura a morire in una Cina che rincorre il futuro, ma con radici ben piantate. Nella famiglia.
“I tuoi genitori cosa ne pensano del fatto che non hai un ragazzo? Senti la pressione di doverti sposare?”
“Certo, e tanta” così risponde Teresa, studentessa pechinese di 23 anni, mentre sua sorella annuisce sul lato opposto del tavolo.
“I miei genitori sarebbero felici se mi sposassi, perché in Cina la famiglia è tradizionale e il matrimonio è importante” continua la ragazza.
Questo genere di discorso è comune fra le ventenni cinesi, dove i genitori sentono spesso il bisogno di indicare alle figlie la via della felicità coniugale. Via che, normalmente, assume le caratteristiche di una scorciatoia: non appena si finiscono gli studi urge trovare un ragazzo ed avere una storia seria.
“Finchè sei a scuola i genitori ti dicono che devi studiare, darti da fare e non pensare ad una relazione perché questa sarebbe una distrazione. Poi, da un giorno all’altro, combiano idea e ti chiedono se hai un fidanzato e, se non ne hai uno, iniziano a stressarti. Da un giorno all’altro, ti dico!” mi racconta Nicole.
La famiglia – tradizionale – è un fattore che esercita una notevole influenza sulla vita della gioventù cinese. Sposarsi giovani, ad un’età compresa fra i 23 e i 28 anni, viene considerato come il naturale percorso di crescita delle figlie.
D’altronde, gli uomini preferiscono le ragazze giovani. Se una ragazza non è sposata entro i trent’anni appaiono all’orizzonte le nubi temporalesche che annunciano una vita da zitella. Una sheng nu, uno scarto del mercato matrimoniale. Questo è il timore che inquieta le notti delle famiglie che hanno figlie.
E sposarsi può non essere sufficiente. Per essere davvero a posto, dopo il matrimonio bisognerebbe avere un figlio. Anche in questo caso la pressione familiare tende a salire incontrollata come la colonnina di mercurio ad agosto. Secondo l’opinione di Kelly, 25 anni, “è normale, i genitori vogliono un nipotino”.
La pressione dei genitori, a dire il vero, finisce talvolta per assumere forme che sembrano spropositate a chi proviene da altre culture. È normale, per esempio, che i genitori “combinino” incontri fra ragazzi e ragazze, con il dichiarato intento di farli uscire insieme e sempre con un occhio per un possibile matrimonio. Home-made match-making, insomma.
Il momento topico è il capodanno cinese. Finalmente la famiglia si riunisce e si rivedono tutti i parenti che, fra le altre cose, parleranno anche di matrimonio. Di chi è sposato e di chi non lo è. Di chi esce con qualcuno e di chi è single. Della cugina incinta e di quella che, ormai “anziana” nei suoi vent’anni inoltrati, dorme ancora sola.
Non per nulla quando arriva il capodanno in molti ricorrono a strategie poco ortodosse. Poco più di un mese fa un noto sito internet inventò una nuova lotteria di fine anno: primo premio, un fidanzato da portare a casa per due settimane. Tutto senza costi aggiuntivi, gli organizzatori avrebbero pagato tutto.
Le meno fortunate possono sempre “noleggiare” un ragazzo a costi variabili: da alcune centinaia fino ad diverse migliaia di Rmb al giorno. Non si tratta di prostituzione, perché è il servizio riguarda solo le apparenze, e mammà può dormire sonni tranquilli.
Importante è anche la verginità, che molti uomini cinesi continuano a considerare un valore degno di nota nella scelta di una futura moglie. “Molti uomini, specialmente nei villaggi, vogliono avere la sensazione di essere stati i primi e di possedere totalmente la moglie” mi dice Nana, che continua “se anche per loro non dovesse essere un problema, molto probabilmente lo sarebbe per le suocere”.
Ma, in una società che corre verso la modernità, diventa sempre più difficile non avere rapporti prima del matrimonio, e così le ragazze rischiano di trovarsi in una posizione difficile. Raccontare tutto e rischiare di lasciare una cicatrice nella relazione o nascondere la “malefatta”? A quanto pare, più d’una decide di spazzare tutto sotto il tappeto per fare felici marito e parenti.
Sono molte le cliniche che praticano la ricostruzione dell’imene e, secondo quanto riporta il Washington Post, bastano 5000 yuan per questo genere di operazione. Si contatta l’ospedale, una visita e trenta minuti d’intervento.
Bentornate quindicenni.
*Michele Penna è nato il 27 novembre 1987. Nel 2009 si laurea in Scienze della Comunicazione e delle Relazioni Istituzionali con una tesi sulle riforme economiche nella Cina degli anni ‘80-’90. L’anno seguente si trasferisce a Pechino dove studia lingua cinese e frequenta un master in relazioni internazionali presso l’Università di Pechino. Collabora con Il Caffè Geopolitico, per il quale scrive di politica asiatica.
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