Necessario strumento di autosupporto per digerire i fraintendimenti e le inquietudini quotidiane. Quando ogni sforzo di dialogo interculturale cede davanti alla bieca logica capo-dipendente.
16 marzo 2010, 11:07
Cacca santa
Alcune volte mi fa davvero ridere.
Ha letto degli scandali che coinvolgono il papa, e ha letto dell’ennesimo caso Berlusconi. Mi chiede: “Ma perché il papa e Berlusconi vanno sempre insieme? Non è la prima volta che accade… se c’è lo scandalo di uno, c’è anche quello dell’altro…”
“Ah”, dico io, “you think there is a connection? Maybe God since he always said he is unto dal Signore?”
Mi guarda interrogativo e mi chiede cosa significa unto dal Signore. Comincio a gesticolare, mimando qualcuno che si spalma olio addosso (una scena pietosa), in qualche modo glielo spiego e capisce. Sto per uscire dalla stanza e lo sento rimuginare quasi tra sé e sé con la sua pronuncia italiana irripetibile : “Unto dal Signore… mhm, forse… cacca del Signore!”.
16 marzo 2010, 11:12
Rigidissimo protocollo
Riporto fedelmente alcune delle prescrizioni contenute nella cartella stampa per i giornalisti in occasione della visita del Principe Naruhito a Roma.
"Non passare davanti al Principe, non sorpassare il Principe, non indietreggiare davanti al Principe mentre si sta riprendendo, non allontanarsi dalle posizioni designate seguendo il percorso del Principe, non mettere il microfono davanti al Principe e non registrare la sua voce, non fare riprese fuori dalle aree designate, non fare domande al Principe, evitare le riprese di schiena".
A lui chiedo perché non si possa registrare la voce. Se lo si può riprendere e mostrare in tv, non capisco perché la voce da sola non è accettabile. Penso a qualche credenza simil-animistica, come quegli indios che pensavano la macchina fotografica rubasse l’anima.
La sua prima risposta rimane su questo piano: "Beh, puoi immaginare, quando parla il Principe è come se parlasse la divinità"
La risposta non mi convince e incalzo: "Beh, ho capito, ma va in tv e lì parla".
Ritorniamo dunque alle umane vicende: "Ecco, in realtà, è per evitare che vengano estratti brani di conversazioni private che potrebbero creare problemi in pubblico, visto che la famiglia imperiale non può rilasciare alcun tipo di dichiarazione politica".
Ah, ho capito, siamo anche qui più nell’ambito del divieto di intercettazione che non di rispetto del divin fiato.
*Lavoro per un giornale giapponese, ma in Italia. Non parlo giapponese, ma passo le giornate a discutere con un giapponese: il mio capo. Ne ho cambiati diversi, eppure molte questioni sono rimaste le stesse. Ce n’è una, poi, a cui proprio non so dar risposta: che ci faccio qui? (senza scomodare Chatwin per carità)