Per la prima volta, nel 12° piano quinquennale, il Governo ha sottolineato il concetto di "gestione sociale". E una bozza di progetto di legge va incontro alle numerose richieste di sganciare le Ong dal diretto controllo governativo. Ma, avverte il South China Morning Post, questo non varrà per quelle organizzazioni che si occupano di politica e di difesa dei diritti civili.
La regione del Guangdong ha allentato i controlli su otto categorie di organizzazioni non governative, permettendo loro di registrarsi senza la protezione delle agenzie governative.
La mossa, indica un cambiamento di posizione ufficiale sulle organizzazioni non governative, ma gli analisti avvertono che le Ong che si occupano di diritti umani e di politica continuerà ad essere controllate.
Questi provvedimenti fanno parte della bozza di un progetto di legge la cui entrata in vigore è prevista per il primo luglio che si chiama "promozione, sviluppo e gestione delle organizzazioni sociali".
In questa bozza si legge che le organizzazioni sociali saranno in grado di registrarsi direttamente alle autorità che si occupano di affari civili senza dover per forza ottenere il sostegno di un ente governativo.
Entro il 2015, la maggior parte delle organizzazioni sociali dovranno essere in grado di fornire servizi pubblici e prodotti con la sola autorizzazione del governo, continua la bozza.
Ma trovare un mecenate è uno dei più grandi ostacoli per le Ong, in particolare per quei gruppi che si occupano della difesa dei diritti.
Le amministrazioni infatti sono sempre molto preoccupati di essere considerate responsabili per le azioni delle Ong e molti gruppi in difesa dei diritti civili hanno dovuto registrarsi come aziende.
Con l’entrata in vigore delle nuove regole, le agenzie governative che lavorano nei campi dell’industria, del commercio, della carità e dei servizi sociali non dovranno più svolgere il ruolo di "amministratore" ma semplicemente essere "consulenti" nel processo di registrazione.
"Il nucleo della riforma della gestione dell’organizzazione sociale sta nel ridurre le difficoltà d’ingresso per la registrazione di queste organizzazioni e nel semplificando l’intero processo", ha dichiarato Liu Hong, capo del dipartimento per gli affari civili del Guangdong allo Yangcheng Evening News.
L’alleggerimento dei controlli governativi sulle Ong è stato invocato per anni da accademici, Ong nazionali e non, e leader stranieri, proprio a causa del ruolo indispensabile che svolgono nella costruzione della società civile, scrive il South China Mornig Post.
Per la prima volta quest’anno nel 12° piano quinquennale, il governo centrale ha sottolineato il concetto di "gestione sociale".
Il Guangdong è la prima regione a muoversi verso una posizione più aperta. Negli ultimi anni, città come Shenzhen e Chengdu hanno sperimentato regole meno rigide per la registrazione delle Ong.
Dal mese di aprile, Pechino ha provato a consentire a quattro categorie di Ong – commerciale, beneficenza, assistenza sociale e servizi sociali – di registrarsi direttamente all’Ufficio degli affari civili.
Il professor Jia Xijin della Tsinghua University, che è specializzato in studi sulle Ong, ha elogiato il governo del Guangdong, ma ha messo in guardia i gruppi che si occupano di politica o dei diritti civili.
"Il governo manterrà ancora il potere di selezione e di controllo imponendo l’obbligo alle Ong di chiedere l’approvazione delle agenzie amministrative – ha detto Jia al South China Mornig Post – tutti gli altri criteri possono oggettivamente essere rispettati, soprattutto da parte delle Ong già mature."
Le organizzazioni che si specializzano nella carità, aiuto sociale o di assistenza sociale, come gruppo per i diritti dei bambini, saranno quelle che più trarranno beneficio dalla nuova politica. Anche le organizzazioni comunitarie saranno forse favorite dal Governo, perché sono piccole e facili da controllare.