Come ogni sabato, la panoramica sulle notizie della settimana sui media cinesi: lotta alla povertà, libro bianco sul clima, corruzione e i consueti compagni di viaggio: la vignetta di Crazy Crab e le foto di Zaijietou Crazy Crab – la striscia della settimana –
Night Hong Kong
(in riferimento alla disfatta del partito democratico nelle elezioni di distretto di Hong Kong di inizio mese, che hanno registrato la vittoria dei partiti filocinesi.)
Lunedì 21 novembre: lotta alla povertà
Immaginate la Francia intera: l’equivalente della popolazione francese in Cina è stata tolta dalla soglia di povertà in dieci anni. E’ uno dei risultati espressi dalla Cina nel suo libro bianco “Nuovo progresso nello sviluppo della riduzione della povertà nella Cina rurale” ed è stato rilasciato dall’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato. Tra numeri e problemi ancora da risolvere, si legge nel libro, “il governo cinese ha sempre fatto della riduzione della povertà un importante obiettivo e il compito dello sviluppo nazionale e ha lavorato sodo per consentire a tutte le persone di godere dei frutti dello sviluppo economico e sociale”. Si tratta del secondo libro bianco del governo cinese sulla riduzione della povertà, dopo aver rilasciato la prima edizione di tale documento nel 2001. Il white paper spiega come la missione di ridurre la povertà sia particolarmente difficile in Cina, viste le dimensioni della “massa povera” nelle zone rurali. Secondo il white paper, la popolazione rurale in difficoltà è passata da 94,22 milioni a fine 2000, a 26,88 milioni alla fine del 2010: l’equivalente dell’intera popolazione della Francia è stata fatta uscire dalla povertà negli ultimi dieci anni. La percentuale di persone povere della popolazione rurale del paese è scesa dal 10,2 per cento del 2000 al 2,8 per cento nel 2010.
Martedì 22 novembre: Politica, malaffare e corruzione
La corruzione e i “falsi” costituiscono senza dubbio i punti deboli dell’attuale modello cinese. Periodicamente campagne contro la corruzione dei funzionari e per l’eliminazione dal mercato di prodotti fake entrano di prepotenza sulle prime pagine dei quotidiani locali, specie dopo gli inviti del potere centrale a correggere le abitudini peggiori del sistema. Questa settimana tocca alla farmacia: l’ex capo della State Food and Drug Administration è sotto inchiesta per uno svariato numero di reati, mentre le forze di polizia in diverse regioni della Cina hanno avviato un’azione congiunta come parte di una campagna per combattere la produzione e la vendita di medicinali contraffatti. L’ex capo della State Food and Drug Administration cinese è sotto indagine per corruzione: avrebbe preso tangenti, favorito società in cambio di mazzette e messo insieme un business illegale di libri (i suoi) in cambio di favori alle aziende coinvolte nell’industria farmaceutica locale. Il settore è nell’occhio del ciclone, perché dalla scorsa settimana è in atto una campagna per debellare la produzione e la vendita di medicinali falsi. Zhang Jingli è finito sotto processo per aver preso più di un milione di yuan in tangenti e per altre attività illegali che gli avrebbero fruttato circa 23 milioni di yuan.
Mercoledì 23 novembre: e-commerce
Le vendite all’interno del mercato internet in Cina potrebbero presto superare quelle degli Stati Uniti, con più di duemila miliardi di yuan di transazioni entro il 2015, secondo quanto ha affermato un nuovo rapporto prodotto dal Boston Consulting Group (BCG). L’ e-commerce in Cina è quasi quadruplicato arrivando a 476 miliardi di yuan nel 2010, rispetto ai 128 miliardi di yuan nel 2008, con il 23% per cento della popolazione urbana ormai abituata allo shopping online. Secondo il report l’e-commerce crescerà dal 3,3 per cento quest’anno, arrivando ad una crescita del 7,4% nel 2015. “Lo shopping online in Cina vedrà una crescita esponenziale fino al 2015”, ha detto Waldemar Jap, esponente del BCG a Hong Kong. “Circa 145 milioni di cinesi – secondo quanto ha riportato il South China Morning Post – hanno esperienza di acquisto su internet, rispetto ai 170 milioni negli Stati Uniti. Questo numero potrebbe diventare di 329 milioni in quattro anni: significa che circa 46 milioni di nuovi consumatori cinesi ogni anno, farà shopping online”.
Giovedì 24 novembre: verso Durban
In un libro bianco la Cina ha reso nota la propria strategia, tra richieste delle Nazioni Unite e volontà locale di intervenire in modo determinato sulle emissione di CO2, attraverso il rafforzamento del proprio ordinamento giuridico, la pianificazione strategica, l’accelerazione sulla ristrutturazione economica e l’ottimizzazione della diversificazione energetica, attraverso lo sviluppo di energia “pulita”. Per iniziare le negoziazioni, però, la Cina, mette in chiaro le sue condizioni: lo sforzo sia globale e veda in prima linea i paesi sviluppati. E’ la Xinhua, l’agenzia di stampa governativa, a prendere in mano il dibattito sul cambiamento climatico in Cina, spiegando alla popolazione la strategia di Pechino in previsione dell’incontro che si svolgerà la prossima settimana a Durban. “La Cina – ha scritto l’agenzia, ripresa da tutti i media locali – si impegna a rispettare i propri obblighi negli sforzi mondiali per affrontare il cambiamento climatico. Il paese vede la questione come una delle sfide più importanti che si sta affrontando”. Strategie e punti di vista, nonché richieste, raccolte in un libro bianco intitolato “Politiche e azioni per affrontare il cambiamento climatico”.
Venerdì 25 novembre: ancora sull’incidente di treno di Wenzhou
Cattiva gestione. Questa, secondo Wang Mengshu – vice direttore della commissione d’indagine nominata da Pechino – la causa del disastro ferroviario di Wenzhou, che 120 giorni fa ha provocato 40 morti ed oltre 200 feriti. "Sulla base delle nostre indagini ed in seguito ad una simulazione dell’incidente – ha dichiarato Wang al Beijing Times – non è stato trovato nessun problema inerente al sistema di segnalazione del treno; la causa principale è da imputare alla cattiva gestione del personale e delle strutture”. Wang fa riferimento al rapporto ufficiale stilato proprio dalla commissione d’inchiesta che ha analizzato vari aspetti dell’incidente sulla linea ad alta velocità Pechino-Fuzhou dello scorso luglio. Il rapporto provvisorio, ha spiegato Wang, è stato consegnato nel mese di settembre alla State Administration of Work and Safety (SAWS), che a sua volta avrebbe dovuto rendere pubblico il rapporto definitivo entro la mezzanotte di domenica scorsa. Ma ad oggi, del rapporto definitivo, ancora non v’è traccia.