Rassegna settimanale della stampa cinese

In by Simone

Da lunedì 12 settembre a venerdì 16: le scuse del professore d’inglese, la Libia, inceneritori, Cina e Wto, le condizioni cinesi per valutare investimenti in Europa

Lunedì 12 settembre: le scuse di Li Yang

L’insegnante d’inglese Li Yang è diventato famoso in tutta la Cina per i suoi metodi di insegnamento: spettacolari, urlati e dai costi esosi. Ma ora è finito sulle pagine dei giornali per un motivo poco nobile: un’ accusa di violenze domestiche da parte della moglie. Per dimostrare la prova degli attacchi da parte di Li Yang, la donna – americana – ha ha pubblicato sul web le foto con il proprio volto tumefatto. La notizia ha cominciato a girare tra i social network cinesi, finendo per diventare un argomento tra i più discussi.

Secondo il South China Morning Post, Li Yang si è scusato pubblicamente con la propria famiglia. Un atto di pentimento che sembra essere stato accettato dalla moglie, anche se sul web continuano a infiammare le polemiche.

Martedì 13 settembre: apertura libica

La Cina ha riconosciuto ufficialmente il Consiglio di transizione nazionale libica come autorità governante in Libia: è questa la notizia principale su tutti i media cinesi del 13 settembre. Pechino chiude in questo modo un periodo diplomatico travagliato, basato sulla non ingerenza e talvolta in contrasto con le direttive delle Nazioni Unite. L’annuncio segue una settimana di polemiche in relazioni a presunte vendite di armi a Gheddafi. In nome degli affari, che ammontano a circa 18 miliardi di dollari, la Cina ha così fatto la sua scelta.

Mercoledì 14 settembre: fuga dalle campagne

In Cina ha destato sorpresa un reportage sulle campagne della Xinhua, per celebrare la festa di metà autunno del 12 settembre. Si tratta di alcune foto che rappresentano volti di abitanti di villaggi dello Shaanxi (Nord-ovest cinese), ritratte con accanto alcune sedie vuote, a testimoniare la fuga dalle zone rurali, in un processo di urbanizzazione costante e crescente. Il reportage ha offerto molti ritratti di chi rimane a vivere nelle dure condizioni rurali: secondo i dati del ministero dell’agricoltura, tra vecchi, bambini e mogli di lavoratori emigrati nelle città, sarebbero 87 milioni le persone rimaste a cercare di sopravvivere nelle zone rurali del Paese. Il reportage è un insieme di ritratti di vecchi e bambini, accompagnati da sedie vuote a rappresentare chi è andato via, nelle grandi città. Giovedì

Giovedì 15 settembre: condizioni e inceneritore

La Cina potrebbe aiutare l’Europa, ma in cambio ha chiesto il riconoscimento come economia di mercato. Il premier cinese Wen Jiabao, il 14 settembre ha preso parte al World economic forum a Dalian e ha espresso un chiaro suggerimento ai mercati, ripreso da tutta la stampa locale: «Europa e Stati Uniti, prima di tutto devono mettere ordine in casa propria». Un invito a risolvere controversie economiche finanziarie, prima di sperare nell’aiuto di chi in questo momento ha liquidità e soldi, veri, da investire, ovvero il Dragone cinese. Nel momento in cui tutti guardano al possibile investimento cinese in Italia – ma gli esperti locali sono scettici al riguardo – la Cina pone alcune condizioni, a sottolineare le questioni che ancora rimangono in sospeso di fronte alla comunità internazionale, specie europea: il riconoscimento come economia di mercato e l’annosa questione dell’embargo della vendita di armi.

Sul fronte interno da segnalare l’enfasi data al nuovo inceneritore di Shenzhen: sarà il più grande al mondo e brucerà 5 mila tonnellate di spazzatura al giorno. Secondo il Nanfang Daily si tratta solo del primo di tre inceneritori che verranno costruiti nell’area intorno alla megalopoli.

Venerdì 16 settembre: parla il duro tra i negoziatori al Wto

Long Yongtu è il responsabile del team di negoziatori cinesi con il WTO. Il 16 settembre il Global Times ha proposto una sua intervista, nella quale il carismatico Long ha annunciato quali saranno i correttivi economici e le esigenze cinesi in seno al WTO nei prossimi dieci anni. La Cina aprirà ancora di più la propria economia cercando di tutelare gli investimenti stranieri nel proprio territorio, attribuendo però grande importanza allo sviluppo del mercato domestico in cui si concentrano le piccole e medie imprese locali.

A dicembre del 2011 saranno celebrati i primi dieci anni della Cina nel WTO, mentre Pechino guarda già avanti, ai prossimi dieci: «la nostra entrata al WTO, ha specificato Long, ha aiutato il paese a diventare forte economicamente. La nostra crescita però, ha finito per giovare all’economia mondiale nel suo complesso».

La foto della rassegna stampa è tratta dal Carattere Cinese "Zai Jie tou", vitale photoblog, progetto-contenitore di sessanta fotografi di diverse parti della Cina. É uno spazio condiviso e condivisibile, dove i fotografi, più o meno professionisti, si pubblicano e si confrontano. Lo abbiamo scelto perché offre una varietà unica di punti di vista su quello che succede giornalmente in questo paese. Rappresenta così in modo diretto i gesti, gli sguardi, i giochi e gli oggetti che suscitano scenari e racconti individuali in una strada della Cina: qui la scheda, qui le foto.