Ma si vuole anche tradurre in concreto gli obiettivi del comitato governativo Italia-Cina istituito nel 2004, nell’ambito del quale oggi sono stati firmati due accordi bilaterali tra il ministero del Lavoro e delle politiche sociali e i competenti dicasteri cinesi per ‘esportare’ il modello di welfare italiano. Intese che potenzialmente aprono anche ricche opportunita’ alle aziende italiane interessate. I due Paesi puntano inoltre all’aumento dell’interscambio commerciale: dai 15,7 miliardi di dollari di scambio nel 2004, si e’ passati a 31 mld nel 2009, con l’obiettivo di raddoppiare entro il 2015, raggiungendo il traguardo degli 80 mld di dollari. L’Italia, tuttavia, vuole anche rassicurare il Dragone: si punta al raddoppio ma anche al riequilibrio.
Gran parte delle enormi riserve valutarie cinesi vengono infatti investite per acquistare titoli di debito pubblico straniero, soprattutto statunitense ma anche italiano. Sebbene il Dragone non riveli mai l’esatta composizione delle sue riserve Forex, si calcola che la Cina detenga tra il 13% e il 14% del debito pubblico italiano. "Il pacchetto di misure, varate con inaspettata velocita’ e con senso di responsabilita’ da parte di tutti, anche grazie all’appello al senso dello Stato del presidente Giorgio Napolitano, risponde all’esigenza di stabilita’ fino al 2014"m, ha sottolineato Frattini. "L’Italia e’ stata vittima negli ultimi giorni di un attacco che pero’ non si basava su nostre carenze, ma sul desiderio di esercitare una pressione speculativa", ha aggiunto il titolare della Farnesina, annunciando che con le autorita’ di Pechino "parleremo di come rafforzare gli investimenti cinesi in Italia e la presenza italiana in Cina ma questo non ha nulla a che vedere con gli attacchi speculativi e questo sara’ l’oggetto dei miei colloqui con i responsabili dei principali fondi di investimento".
Ieri il ministro ha incontrato i vertici del National Social Security Fund (il fondo pensionistico statale), Dai Xianglong, mentre per mercoledi’ mattina e’ atteso da quelli del Fondo Sovrano ‘China Investment Corporation’ (CIC), che ha una dotazione di 550 mld dollari. "Finora hanno mostrato un sincero e forte interesse: le autorita’ cinesi si preoccupano della stabilita’ del quadro finanziario, ma la nostra manovra e’ rassicurante e fino al 2014 i conti sono a posto" ha commentato il titolare della Farnesina.
Oggi intanto la visita sara’ scandita da altri appuntamenti delicati: l’incontro con il vicepremier del Consiglio di Stato, Li Keqiang, che nel 2013 dovrebbe sostituire l’attuale premier Wen Jiabao e l’intervento all’influente scuola centrale del partito, di cui e’ stato direttore Xi Jinping, l’uomo destinato a diventare il prossimo presidente della Repubblica Popolare Cinese, oltre alla riunione del comitato governativo Italia-Cina. Saranno anche firmati accordi di rilievo per rafforzare la collaborazione culturale tra gli studenti e le universita’ dei due Paesi, per abolire i visti diplomatici e accelerare le procedure per studenti ed operatori commerciali. Insomma, passo dopo passo per costruire un nuovo rapporto.
[Pubblicato su AGICHINA24 il 18 luglio 2011]