Il 28 maggio, sei persone appartenenti alla setta di ispirazione cristiana Quanneng Shen hanno ucciso una giovane donna in un ristorante Mac Donald’s dello Shandong. Ruyang, una cittadina di 500 mila abitanti nella regione montuosa di Funiu (Henan occidentale), è secondo la leggenda il luogo dove nacque Du Kang, inventore di un famoso liquore. A livello popolare questo è anche noto come il luogo d’origine della "Chiesa di Dio Onnipotente”. Qui, nell’estate del 1993, il già popolare Zhao Weishan, originario del nord-est, radunò un incontro di credenti della “setta Huhan” e designò come “Gesù femminile” una donna dello Shanxi, che era precedentemente diventata schizofrenica dopo essere stata bocciata al gaokao – l’esame nazionale per l’accesso all’università.
Oltre a Zhao Weishan, solo cinque donne possono entrare in diretto contatto con il “Gesù femminile”. Prendono nota di tutto quello che lei dice e che i fedeli definiscono “parola di Dio”. Zhao Weishan si è auto-proclamato “sacerdote” ed è responsabile della gestione della setta a livello organizzativo.
Nel 2000, i seguaci della Quanneng Shen erano già sparsi in tutto il territorio cinese. Nel giugno dello stesso anno, Zhao Weishan organizzò un incontro di fedeli nella contea di Xiangcheng (provincia dello Henan) e diffuse la “parola di Dio”, «Su come Dio utilizza le persone». Zhao Weishan da “sacerdote” assunse il titolo di “persona al servizio dello Spirito Santo”; alcuni adepti iniziarono a chiamarlo, anche, “Gran Sacerdote”.
Sulla base dei documenti resi pubblici nel 1995, il culto “Quanneng Shen” fu dichiarato “setta religiosa perversa” dalle autorità cinesi. Nel giugno del 2001, Zhao Weishan fece richiesta di “asilo politico”; da allora si trova negli Stati Uniti, a New York.
Pur trovandosi in America, Zhao Weishan, da quanto viene riportato, esercita un controllo a distanza su una grande chiesa di oltre un milione di adepti. La Quanneng Shen ha inoltre imparato a reagire all’offensiva delle autorità.
Un remoto villaggio di montagna nella contea di Ruyang è stato un tempo un centro fervente della setta. Lin Ying – un abitante del villaggio che si guadagna da vivere facendo piccoli lavori di riparazione – racconta che un tempo la Quanneng Shen era molto attiva. Quando “la situazione si fece più rischiosa”, iniziarono ad operare in segreto. Di norma utilizzano questa stessa strategia, sperimentata inizialmente nel “villaggio del boom”.
Dopo essere stata a lungo in silenzio, la Quanneng Shen è riemersa in superficie nel 2012, quando lanciò una nuova offensiva, facendo sue le “storie sulla fine del mondo”. Lin Ying ha raccontato al giornalista del Southern Weekly che, nel corso della prima metà del 2012, il metodo utilizzato per fare proselitismo consisteva soprattutto nel passaparola tra gli amici, mantenendo il tutto a un livello locale. A partire dalla seconda metà dello stesso anno, gli adepti iniziarono a diffondere le loro teorie sulla fine del mondo durante i miaohui [le feste tradizionali organizzate dai templi, ndr] e perfino attraverso la diffusione porta a porta di materiale informativo.
Poco dopo, la setta fu oggetto di una delle azioni repressive di più ampia portata condotte dalle autorità nell’ultimo decennio.
Subito dopo il caso di omicidio avvenuto a Zhaoyuan, da quanto ha potuto constatare il giornalista del Southern Weekly a Ruyang, era praticamente impossibile trovare traccia degli adepti della setta.
“Il villaggio del boom”
Le aree di campagna sono quelle maggiormente soggette all’opera di propaganda della Quanneng Shen e le casalinghe rappresentano la forza principale del suo esercito.
Fu nel 2006 che Lin Ying sentì parlare per la prima volta della Quanneng Shen. Una giovane donna lo venne a cercare perché doveva riparare la porta e le finestre della sua casa. Finito il lavoro, la donna, con la scusa che non aveva al momento denaro per pagarlo, iniziò a chiacchierare con Lin Ying e la moglie.
Pochi giorni dopo, quella stessa donna portò a casa sua altre donne, per introdurre lui e la moglie agli insegnamenti del culto. Quasi ogni giorno tornavano a fargli visita. Non riuscendo ad opporsi a persone insistenti, la moglie di Lin Ying – Lanlan – alla fine è entrata a far parte della Quanneng Shen.
I nuovi adepti hanno il compito di attirare nuove persone; ciò viene detto all’interno della setta “chuan fuyin”, “diffondere la buona novella”. Lo stesso Lin Ying divenne, così, oggetto del proselitismo della moglie; lei portò molti adepti a casa che cercarono di avvicinarlo alla loro fede, ma Lin Ying non si fece convincere.
Grazie allo “straordinario lavoro” svolto, tre anni fa, Lanlan è stata promossa al ruolo di “capo” della comunità locale, divenendo responsabile della cittadina e incaricata di coordinare diverse decine di adepti. Lin Ying si rese conto che la moglie era molto più occupata rispetto a prima, “usciva di casa verso le 7-8 di mattina e rientrava a mezzanotte”, senza chiamarlo quando era fuori.
Il 17 aprile del 2013, la moglie di Lin Ying è scomparsa. Lanlan fu poi ritrovata, grazie agli sforzi di Lin Ying e dell’Ufficio di pubblica sicurezza locale, in un altro villaggio remoto della contea di Ruyang. Solo dopo, Lin Ying avrebbe appreso che la moglie era stata mandata dalla “organizzazione” a “fare un lavoro” in un’altra cittadina rurale.
“Lavorano dalla mattina alla sera; quando hanno un incarico non possono far altro che eseguirlo alla svelta. Gli incarichi che i livelli più alti gli assegnano per diffondere la fede sono molto più pesanti delle faccende domestiche”. Lin Ying ha detto che questa volta, dopo che la moglie se ne è andata, lui ha compreso che senza soldi non è possibile risolvere i problemi della gente. Grazie all’opera di persuasione del marito, Lanlan “ha finalmente ritrovato la retta via”.
Quando fanno proselitismo, si comportano come parenti stretti; se lasci la setta, diventi loro acerrimo nemico. Secondo quanto riportato dalla CCTV, il gruppo “Quanneng Shen” possiede delle squadre specializzate nella “protezione del culto”, che picchiano chi non vuole entrare a farne parte o chi ha intenzione di lasciare la setta.
Lanlan ha inoltre raccontato che la setta fa compilare ai nuovi adepti un giuramento scritto, dove sono descritte le varie pene che riceveranno se tradiranno la chiesa.
Il dossier che la polizia dello Henan ha fornito alla televisione di Stato mostra che dal 30 Ottobre 1998 al 10 Novembre 1998, in soli 12 giorni, la squadra per la “protezione del culto” della contea di Tanghe si è resa responsabile di otto episodi di violenza e sottrazione illecita di beni, fratturando gli arti o amputando le orecchie alle proprie malcapitate vittime.
I media riferiscono spesso di casi scioccanti simili: nel 2010, uno studente di scuola media scomparve mentre stava tornando a casa da scuola. Più tardi fu ritrovato morto: sul collo del piede aveva impresso il simbolo del fulmine (la setta Quanneng Shen, è anche nota come setta Dongfang Shandian, o “Fulmine d’Oriente”). La polizia locale ritiene che questo omicidio rientri nella casistica di quelle persone uccise per vendetta contro i loro parenti che hanno intenzione di lasciare il gruppo religioso.
Nella primavera del 2013, due donne della setta sono ritornate a casa di Lin Ying per cercare di convertirlo. Lin Ying “gliele ha cantate”, costringendole a desistere. “Si sono convinte che fossi senza speranza e mi hanno lasciato stare. Da quel giorno, non hanno più cercato di salvarmi!”
[Il pezzo è pubblicato per intero su Caratteri cinesi. Traduzione di Piero Cellarosi]*Il Nanfang Zhoumo è un settimanale di diffusione nazionale prodotto nel Guangdong, fondato nel 1984, noto per i suoi articoli di approfondimento non legati alla propaganda di Partito. Interviste a articoli provocatori lo hanno reso il periodico più indipendente del paese.