Le opere di Wilson Shieh, un artista che utilizza l’antica arte del gongbi per raffigurare temi moderni legati all’Asia e soprattutto alla sua Hong Kong. Utilizzando questa tecnica nota per eleganza e precisione, Shieh trasfigura edifici, persone e animali. E non manca la satira politica. Artista di fama internazionale, Wilson Shieh ha fatto del revival della tecnica tradizionale del gongbi il tratto distintivo dei suoi dipinti.
Si tratta di una tecnica pittorica estremamente precisa, che si serve di pennellate nitide per definire i dettagli, senza soffermarsi su variazioni espressive. Dall’epoca della dinastia Han il gongbi è usato per raffigurare soggetti figurativi o narrativi, spesso accompagnati da colori molto intensi.
Wilson Shieh usa tale tecnica per raffigurare e reinventare in chiave spesso umoristica soggetti contemporanei, in un percorso di costante rilettura della tradizione.
La serie "architettura" comprende i disegni realizzati da Wilson Shieh nel periodo che va dal 2006 al 2010. Prima di studiare belle arti, l’artista segue per un anno (1989-90) i corsi di architettura all’Università di Hong Kong. È da quel breve periodo che deriva il suo interesse per l’architettura.
La serie Architettura trasforma le facciate in vetro traslucido degli edifici in abiti femminili per raffigurare il paesaggio surreale dei grattacieli di Central, distretto finanziario di Hong Kong.
Ecco come Shieh racconta quest’opera: "Vivo a Hong Kong Island da quarant’anni, ho visto venir su tutti gli edifici di questa città. Per questo li conosco bene, e mi è stato semplice trasformali e farne venir fuori degli abiti.
Ho iniziato dipingendo principalmente edifici di Hong Kong, poi mi sono allargato a edifici della Cina continentale e asiatici e a celebri palazzi stranieri.
Questa serie di illustrazioni è una delle opere accolte più favorevolmente dal pubblico."
La serie intitolata "Giungla di Hong Kong" è stata presentata alla quinta edizione della fiera internazionale di arte di Hong Kong, tenutasi dal 17 al 20 maggio.
Parlando di essa l’artista racconta che: "Ho già partecipato alle altre quattro edizioni, quest’anno porto in mostra un’installazione di disegni e bozzetti chiamata "La giungla di Hong Kong". La serie mette in primo piano e alterna piante, animali ed esseri umani di Hong Kong.
Continua Shieh: "L’installazione ha un significato politico. Volevo usare immagini che includessero realtà e immaginazione, per registrare ed esprimere delle sensazioni relative all’attuale situazione politica di Hong Kong. Per esempio c’è Liang Zhenying, capo esecutivo della zona speciale di Hong Kong e Li Jiacheng, l’uomo più ricco di Hong Kong."
La serie "Giungla di Hong Kong" è diversa dalle opere precedenti. "Innanzitutto per il soggetto, che vede un accostamento a temi politici, suscitati dal recente ambiente di Hong Kong.
Il mondo attuale è pieno di ogni sorta di immagini. E a sua volta il pittore, dotato della capacità di creare delle immagini, può arrivare a influenzare l’ambiente. Spero di riuscire a liberare una tale abilità.
La Fiera internazionale d’Arte di Hong Kong è la mostra più visitata dagli hongkonghini, quindi spero che queste opere siano l’occasione per entrare in contatto e comunicare con il pubblico locale. Usando come temi la politica, l’ecologia e la società di Hong Kong, in un’esposizione d’arte posso definire chiaramente l’identità dell’artista."