Qualche settimana fa la notizia di un cinese che vende il suo rene per un iPhone. E’ che in Cina aumentano i problemi renali della popolazione e c’è sempre bisogno di organi per i trapianti: un mercato che spesso è clandestino. E un’indagine delle università cinesi evidenzia l’aumento delle malattie renali croniche in Cina. I parametri economici non sono gli unici a determinare lo stato di benessere, o meglio di ricchezza di un paese. Anche le malattie infatti possono dipingere un quadro preciso, soprattutto quando dipendono dallo stile di vita. In Cina, per esempio, sta drasticamente crescendo il numero di persone colpite dalla malattia renale cronica.
Una ricerca epidemiologica effettuata dalla Peking University di Beijing e appena pubblicata suLancet 379, e condotta nelle aree di Beijing, Shanghai, e in Guangdong, Guanxi, Hubei, Hunan, Mongolia, Jiansu, Ningxia, Shadong, Sichuan, Xinjiang e Zejiang ha dimostrato che circa 119,5 milioni di persone in Cina ne soffrono.
E non è un caso se la prevalenza è maggiore nelle regioni del nord e del sud ovest, dove il livello di benessere è maggiore e la gente consuma cibi salati e grandi quantità di carne. Una precedente ricerca, pubblicata nel 2008 dall’American Journal of Kidney Diseases, aveva fissato il numero dei malati ad appena 1,5 milioni. Era comunque già una conferma del fatto che la malattia cronica renale non era comune solo nei paesi occidentali. Le stime erano sicuramente troppo basse. Ma uno dei fattori che sicuramente fanno prevedere un sempre maggiore impatto di questa patologia è l’allungamento della vita media.
La malattia cronica renale, inoltre, aumenta il rischio di problemi cardiovascolari, il killer numero uno in tutto il mondo. I reni sono due organi a forma di fagiolo che si trovano ai lati della colonna vertebrale poco sopra il bacino. Ogni rene contiene un milione di nefroni, le unità che permettono di filtrare ogni giorno 200 litri di sangue, per eliminare le tossine, e produrre circa 2 litri di urina. Quando le funzioni renali vengono perse, il corpo ritiene acqua, e può anche soffrire di altri problemi come anemia, pressione alta, acidità dei fluidi corporei, colesterolo alto.
Ma proprio l’alta pressione, con il diabete, è una delle cause che innescano il male. E nel 2002 i cinesi con ipertensione erano circa 153 milioni. Il circolo è dunque vizioso. E lo è ancora di più perché nelle prime fasi non ci sono sintomi evidenti, e sono molte le persone che non sanno di essere malate. La perdita della funzionalità avviene gradualmente, mese dopo mese. I cinesi, in ogni caso, sono in buona compagnia. Negli Usa, dove i più colpiti sono gli afroamericani, la malattia cronica reale colpisce 26 milioni di adulti, circa il 13,6 per cento della popolazione. In Canada sono 2,3 milioni, il 6 per cento. In Inghilterra l’8,8 per cento. L’indagine è stata condotta sottoponendo a 47 204 persone un questionario sullo stile di vita (e il livello di reddito), alle quali è stata misurata anche la pressione del sangue e prelevati campioni di urina e sangue.
La presenza della malattia nel campione era in media del 10,3 per cento, nel nord del 16,9 per cento, del sud ovest del 18,3 per cento. La malattia non è facilmente curabile: quando i nefroni si necrotizzano, sono persi per sempre. In tutto il mondo però vengono utilizzati i rimedi della medicina cinese e evidenze cliniche dimostrano la loro efficacia. Recentemente è stata anche messa a punto una nuova cura presso lo Shijiazhuang Kidney Disease Hospital.
Si tratta dell’osmoterapia, basata sul principio dell’osmosi. In pratica si tratta di una applicazione esterna di sostanze minerali, erbe e aminoacidi ridotte a polvere che dilatano i vasi sanguigni, eliminano l’infiammazione e portano più ossigeno ai tessuti colpiti.
*Mariella Bussolati, giornalista, ha collaborato con numerose riviste (Il Venerdì, Espresso, Il manifesto), radio (radio Popolare, Radio svizzera Italiana, Amisnet) e ha fatto parte della redazione di Focus, Focus Domande&Risposte, Geo. Laureata in scienze agrarie, tratta temi di scienza, ambiente, risorse, tecnologia. Ha scritto con Sabina Morandi il libro Il gene nel piatto (Tecniche nuove, 2000), con il Collettivo Laser Il Sapere Liberato, per un open source della scienza e numerosi libri per bambini per l’editore La Coccinella.